Sensorvault: il sistema Google per rintracciare il cellulare
I nostri dispositivi mobile sono un tesoro di informazioni nel mondo della pubblicità e dell’intelligence internazionale. Non è un segreto il fatto che siamo costantemente rintracciati anche quando scegliamo di non condividere i nostri spostamenti GPS alle applicazioni Android.
Se da una parte Google consiglia di mappare i luoghi per “ampliare l’esperienza del consumatore”, dall’altra, attraverso un mandato legale, può aiutare gli investigatori a scoprire il colpevole di un omicidio o altri reati di simili gravità.
Come Sensorvault ha aiutato il caso di Phoenix
I detective del posto stavano lavorando in un caso di un omicidio, nessuno vide il sospettato della sparatoria. Solo le registrazioni riportano all’auto del colpevole: un’Honda Civic bianca. Grazie alle registrazioni delle telecamere si è risalito al proprietario della vettura, Jeorge Molina, che venne immediatamente arrestato. Per confermare l’arresto ed incrociare le prove che confermino la sua presenza sul posto, gli investigatori hanno richiesto la geolocalizzazione degli spostamenti dell’accusato.
Qualcosa non tornava, Molina continuava a dichiararsi innocente e totalmente estraneo ai fatti. Dopo circa una settimana finalmente Google rispose alla richiesta dei detective, consegnando tutti gli ID dei profili che si trovavano nell’area interessata in quella determinata ora. Grazie allo studio incrociato dei dati rilasciati dalla geolocalizzazione e le registrazioni dei movimenti dell’auto nei pressi del luogo del delitto si è riuscito a risalire all’identità del colpevole. Le nuove informazioni hanno portato alla scarcerazione del sospettato. Il colpevole era un altro uomo, l’ex-fidanzato della madre di Molina che spesso utilizzava l’Honda Civic bianca.
La geolocalizzazione cambierà il metodo di indagine
Gli investigatori che hanno lavorato al caso, definiscono questa nuova ricerca incrociata veramente emozionante ma, nello stesso tempo, affermano che questo Sensorvault è semplicemente uno “strumento”.
Le investigazioni incrociate con l’aiuto di Google, sicuramente potranno risolvere molti casi ( come ad esempio omicidi, rapine stalking), ma questo non significa che la metodologia di indagine subirà una modifica radicale. Le informazioni raccolte aiuteranno a comporre sicuramente un tassello fondamentale per venire a capo di alcuni casi.
Un impiegato di Google afferma che, solo negli USA, vengono fatte circa 180 richieste a settimana, l’azienda però non rilascia il numero ufficiale.
Sensorvault tutela la privacy?
Il processo di geolocalizzazione Google avviene principalmente in quattro fasi che si riassumono in questo modo:
- Quando si apre un caso penale, gli investigatori richiedono una mappatura dell’area di interesse inserendo data e ora.
- Google provvede a consegnare la mappatura dei vari device con un codice ID privo di identità.
- I Detective tracciano i movimenti sospetti di uno degli ID presenti nella mappa.
- Solo allora Google darà nome e cognome corrispondente a quel codice.
Per tutelare i privati Google non venderà il segreto del Sensorvault alle autorità. La possibilità che questo strumento possa essere riprodotto da altri autori è molto difficile. I stratagemmi alternativi, (come il caso Exodus in Italia) sono veramente costosi per questo vengono utilizzati in casi particolari.
Rischio abuso di questa nuova tecnologia?
Il New York Times ha riportato nel lungo rapporto, alcuni casi in cui diversi innocenti sono finiti sotto arresto solamente perché si trovavano nei pressi della zona di interesse. Sensorvault può essere quindi uno strumento molto pericoloso se viene utilizzato impropriamente.